Ho sempre detto e lo ripeto che la lotta alle false cure e ai ciarlatani della salute si fa impedendo ai truffatori di agire.
Sicuramente informare, spiegare la medicina, diffondere conoscenza e cultura, sono ottimi metodi per dare la possibilità di scegliere bene e consapevolmente ma a volte non basta. Chi ne è vittima, chi muore per colpa di un ciarlatano non deve essere criticato perché, tranne rari casi, si tratta sempre di persone fragili, a volte disperate, facilmente condizionabili. Soprattutto mai stupirsi.
Anche la persona più colta e razionale può essere vittima di truffatori.
Come è successo a Katie, mamma quarantenne che pensava (magari convinta da qualche ciarlatano o proprio leggendo internet) di sconfiggere il tumore che l’aveva colpita, con diete, attività fisica e curcuma, nella migliore tradizione della medicina alternativa. Ha rifiutato le cure mediche (intervento, chemioterapia e forse radioterapia) e si è affidata ai ciarlatani. E ovviamente è morta. È un peccato. Per lei che, avendo un tumore non troppo avanzato, poteva benissimo riuscire a guarire, c’era una buona probabilità e per sua figlia piccola che ha perso una mamma sfruttata e tradita. Però questo dimostra che la libertà di cura esiste.
Quando una persona sta male può liberamente e tranquillamente affidarsi alla medicina o ai maghi. Ai ciarlatani o agli ospedali.
Oggi l’ignoranza totale è rara e chiunque sa che le cure mediche vere e dimostrate si trovano in ospedale, dove pensi di trovarle d’altronde?
Oppure qualcuno crede davvero che un tumore, un cancro, malattia incurabile per definizione, si curi con il pepe o mangiando mele? Se ti affidi a internet o a chi dice di essere boicottato e di aver fatto una grande scoperta sul cancro stai rischiando tutto perché ti affidi al nulla, sia chiaro.
Lo sappiamo tutti, giusto?
Ecco, da una parte ci sono le cure frutto di decenni di studi, terapie a volte efficacissime altre no, cure fatte di scienza, fatica, confronti, libri e dati.
Dall’altra abbiamo una baggianata frutto della fantasia malata di qualcuno che poi internet o qualche complice provvede a diffondere. Scegliete. Eccola la libertà. Certo, io penso che non si è veramente libero se non si hanno informazioni vere, oneste, controllate. So però che è difficile controllare e mantenere la calma in certi momenti.
Katie aveva un tumore che oggi, seguendo le cure previste, ha un alto tasso di sopravvivenza e di guarigione (la possibilità di essere vive dopo cinque anni dalla diagnosi è oltre il 70%). Si è affidata a sciocchezze. La dieta vegana (molto in voga in ambienti alternativi), la curcuma (ultima moda dei ciarlatani), il pepe nero, le vitamine e altro. La dieta vegana non cura il cancro. La curcuma neanche. Nemmeno un po’.
Il pepe o le vitamine al cancro nemmeno lo sfiorano. Katie, per curare il suo tumore mammario, ha fatto una cura equivalente al nulla.
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Katie come appariva in una delle tante foto messe in rete da lei stessa. |
Per questo mi batto e mi batterò sempre perché ognuno sia libero di scegliere ma anche per togliere dalle grinfie dei ciarlatani le persone più bisognose d’aiuto. Certo che bisogna essere liberi di scegliere, però bisogna anche conservare, finché possibile, la lucidità e la dignità che ci salvino da truffatori e ciarlatani.
Alla piccola figlia di Katie, sei anni, un giorno racconteranno che la mamma è morta per inseguire la libertà. Forse la figlia capirà, forse si chiederà chi ha convinto la mamma che la scelta di usare sciocchezze sia stata davvero una scelta libera o condizionata da qualche furbo profittatore. Essere pasto di avvoltoi significa essere liberi?
Lo ripeto quindi. Affidatevi sempre e solo a chi ci propone cure dimostrate. Negli ospedali pubblici, in genere, si è sufficientemente protetti. Non esistono cure segrete o nascoste, per le malattie serie servono maniere serie.
Non affidatevi, mai, a chi parla di cure miracolose, di “metodi” inventati, di complotti, di risultati garantiti al 100%.
Cercate di mantenere saldo il timone che lì fuori c’è tanta gente che guarda il vostro portafogli e non la vostra salute.
Siate liberi ma non siate ingenui.
Mi raccomando.
Alla prossima.