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Channel: MedBunker - Le scomode verità
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Il 70% dei pazienti omeopatici crede nell'omeopatia: ma va?

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Il titolo è ironico, ma non per gli omeopati, visto che ricalca il loro "modus operandi" che pur di fare pubblicità alla loro pratica si arrampicano sugli specchi e puntualmente scivolano.
Intanto un avvenimento curioso. Da quando qualcuno ha cominciato a spiegare cos'è l'omeopatia, da un iniziale sguardo di sufficienza, gli omeopati sono passati agli insulti ed agli attacchi isterici (e persino alle minacce, come accaduto a BlogZero), qualcuno li trattava come poveri sfigati, i loro blog erano definiti "blogghetti", "piccoli siti", "fenomeni isolati", un modo per liquidare senza tante contorsioni e minimizzare chi invitava le persone a ragionare.
Qualcosa però deve aver preoccupato gli omeopati (e le multinazionali che producono i rimedi omeopatici) e così anche grandi industrie come la Boiron hanno cominciato a contattare "blogghetti" in maniera mirata, quelli dedicati alle mamme ed ai loro "pensieri" quotidiani e quando l'ho saputo, ho avuto l'impressione che i "blogghetti" qualche fastidio all'omeopatia (alle tasche dell'omeopatia) cominciavano a farlo. Così, in un eccesso di pietà nei confronti dei poveri blogger isolati e disperati che nessuno leggeva, sono state invitate decine di mamme blogger in azienda e queste, con tanto di logo in bella mostra, hanno raccontato la loro "giornata Boiron".
Che bel gesto, naturale e diluito.
Immaginate se domani una delle grandi multinazionali del farmaco invitasse mamme e bambini in azienda facendo vedere le fasi di ricerca e produzione del farmaco, il confezionamento e così via. Cosa si direbbe?
Vergogna! Plagio!! Pubblicità! Inganno!! E se domani pubblicassi un articolo con logo in primo piano ed il titolo "La mia giornata Big Pharma"?

Insomma...la Boiron punta alla pubblicità diretta e lo fa rivolgendosi direttamente ai "blogghetti" che tanto critica con mezzi a dir poco "aggressivi", ricordatevene mamme, quando andate in farmacia. Un altro boomerang, secondo me e, come sempre, un'altra mossa sbagliata dell'industria omeopatica.
Non ne azzeccano una. Compresa la scelta di dipingersi come industria "felice e contenta", che punta tutto sul benessere dei consumatori e dei dipendenti, salvo poi chiudere bottega per risparmiare, lasciando a piedi decine di famiglie, in questo caso la "felicità" è solo dei padroni.

A costo di ripetermi quindi lo riscrivo: se c'è una categoria che prima tra tutte dimostra davvero l'inconsistenza dell'omeopatia è quella degli omeopati.
Non avendo argomenti scientifici da proporre si lanciano in affermazioni trionfalistiche che finiscono per dimostrare, a chi ha un po' di sale in zucca, che si discute del nulla.
L'ultima "sparata" omeopatica si legge proprio nei siti omeopatici, la riporta il dott. Alberto Magnetti, omeopata, che ha una rubrica sull'edizione on line de "La Stampa" e si trova nel sito della Boiron. Si tratta di un sondaggio (loro la chiamano "ricerca" e conoscendo il livello delle ricerche omeopatiche non stupisce) effettuato con un questionario a centinaia di pazienti di medici omeopatici.
Su Lancet? BMJ? Almeno sul Giornale Italiano di Medicina? No, su una rivista di consumatori: "Altroconsumo".
I risultati sono esilaranti, ma gli omeopati buttano tutto nel mucchio, chi vuoi che vada a sindacare...
La Boiron scrive:
"Da questi dati emerge che oltre il 70% dei pazienti si rivolge a un omeopata, il più delle volte seguendo il consiglio di parenti e amici, dopo avere inizialmente affrontato, senza successo, un problema di salute attraverso la medicina convenzionale."
Il titolo della pagina dice "Ecco cosa emerge dall'esperienza dei pazienti che utilizzano i medicinali omeopatici, secondo una ricerca di Altroconsumo". Ma che succede?
Il 70% dei pazienti che utilizzano omeopatia si rivolge all'omeopata? Alla faccia che risultato...che shock...quasi inaspettato. Il dottor Magnetti scrive sul suo blog su "La Stampa":
Dall’inchiesta è emerso che nella maggior parte dei casi (oltre il 70%) ci si rivolge a un omeopata dopo avere inizialmente affrontato il problema attraverso la medicina convenzionale
Potrebbe sembrare che la notizia stoni un po' con i dati più recenti che vogliono l'omeopatia in costante ed importante calo di successo e vendite, invece non stona affatto. La notizia sconvolgente sarebbe che quasi tutti coloro che usano omeopatia vanno dall'omeopata e come lo hanno scoperto? Chiedendo a chi si trovava nello studio di un omeopata!
Si tratta insomma del solito gioco di parole ai quali si appoggiano gli omeopati per darsi pacche sulle spalle e sorridere felici. Un po' come se dicessi: "il 99% dei pazienti che vanno dal medico si affidano alla medicina". Alla faccia della "ricerca".

I questionari sono stati consegnati ai pazienti da medici omeopatici in occasione della loro prima visita (ed un secondo questionario dopo 6 mesi) nel loro ambulatorio. Cioè non si tratta di un questionario consegnato a persone a caso delle quali il 70% va dall'omeopata, ma di domande fatte a chi era già dall'omeopata.

Ah! Le cose cambiano quindi...traduciamo: non è il 70% dei pazienti che si rivolge all'omeopata ma il 70% dei pazienti degli omeopati...va dagli omeopati e di questi la maggioranza ci va su consiglio di amici...umh...ma che fanno, prendono in giro?

Oltretutto, scoprire che i pazienti omeopatici vadano dall'omeopata, cosa c'entra con il successo di questa pratica? Suonerebbe strano il contrario, per esempio che quasi tutti quelli che usano omeopatia vadano dal salumiere per le prescrizioni, non quello che hanno "scoperto" gli omeopati...

Magnetti intitola il suo articolo "Continua ad aumentare il successo dell'omeopatia tra i cittadini europei" ma c'è sicuramente un errore di stampa ed il collega lo correggerà. L'articolo potrebbe intitolarsi: "Continuano ad aumentare i pazienti mandati dagli amici" per esempio, oppure "i pazienti degli omeopati vanno dagli omeopati" ma se vuol essere corretto e preciso dovrebbe scrivere: "il 30% dei pazienti degli omeopati non credono all'omeopatia"...insomma, non si cava un ragno dal buco.
Ma la parte più bella è quella che analizza i risultati (si tratta sempre di un questionario eh? Nessuna pretesa di scienza e questo lo ammette pure il dott. Magnetti) dopo sei mesi di cure.

Aho, è una strage.
Intanto si analizzano solo malattie autolimitanti e passeggere, quasi sempre stagionali, ma i risultati sono devastanti!
Riguardo ai bambini (neretti miei):

Disturbi della pelle: Peggiorato o stabile: 67%; migliorato: 33%
Disturbi respiratori: Peggiorato o stabile: 51%; migliorato: 49%
Disturbi psicologici (nei bambini? ndr.): Peggiorato o stabile: 36%; migliorato: 64%

E sugli adulti:

Disturbi della pelle: Peggiorato o stabile: 54%; migliorato: 46%
Disturbi respiratori: Peggiorato o stabile: 54%; migliorato: 46%
Disturbi psicologici: Peggiorato o stabile: 52%; migliorato: 48%
Esofago/stomaco/intestino: Peggiorato o stabile: 57%; migliorato: 43%
Muscolo-scheletrici: Peggiorato o stabile: 34%; migliorato: 66%
Allergia: Peggiorato o stabile: 37%; migliorato:63%
Stress/ansia: Peggiorato o stabile: 38%; migliorato: 62%

OmeoTafazzi
Non ho incluso i risultati riguardanti disturbi non specificati ed in neretto solo i disturbi che hanno ottenuto un miglioramento più elevato rispetto ai peggioramenti.
Come si vede i risultati sono del tutto casuali ed a dir poco disastrosi, esattamente quello che succede in natura, puoi migliorare o peggiorare ma se non fai nulla rischi di stare peggio. I risultati poi, non sono oggettivi ma "percepiti", quindi molti dei miglioramenti potrebbero pure non essere reali. Un disastro che un medico omeopata non ha esitato a divulgare (la Boiron in quanto azienda si fa semplicemente pubblicità).

I miglioramenti quasi sempre non riescono a raggiungere nemmeno la metà dei casi, cioè, quando con una cura riesci a fare migliorare a stento la metà dei tuoi pazienti, non stai curando quella malattia. Da notare anche che i "malanni" che hanno ottenuto un certo miglioramento sono quelli più condizionabili dal tempo (ansia, allergie, dolori muscolari), ovvero quelli che possono passare anche senza assumere nulla.

Se non è prova di inefficacia questa...e l'hanno pubblicata loro eh? Poi ditemi che gli omeopati non sono autolesionisti...
Chiudo copiando il finale dell'articolo del dott. Magnetti, che commentando questo splendido questionario ha scritto:
questi tipi di valutazione si avvicinano maggiormente a quelli che, secondo me,  rispettano al meglio le caratteristiche dell’approccio omeopatico cioè gli studi osservazionali. Questi ultimi esprimono maggiormente il concetto di effectiveness, cioè quanto un trattamento funziona nella pratica clinica, quindi in modo reale sul territorio, rispetto al concetto di efficacy che misura quanto il trattamento funziona in studi clinici o studi di laboratorio.
Studi osservazionali? Efficacy? Effectiveness?!
Il collega crede che l'"effectiveness" di un trattamento si possa scoprire con un questionario lasciato nello studio di un omeopata, quattro domande e via, abbiamo lo studio osservazionale pronto, una valutazione superficiale  con le domandine di "Altroconsumo", un esperimento alla "volemose bene" insomma...
Siamo a posto...
Il quadro come si vede è desolante. Stiamo parlando di cure, non di estrazioni del lotto. Se nella maggioranza dei disturbi (in pazienti che credono all'omeopatia...) non migliora nemmeno la metà dei pazienti, quale migliore dimostrazione che state somministrando acqua fresca? E gli omeopati per sapere l'"effectiveness" delle loro medicine si basano sui questionari di Altroconsumo, ma complimenti...

Perché gli omeopati non sanno presentare dati seri invece di appoggiarsi ai questionari di "Altroconsumo" che alla fine riescono pure a dargli torto?
Non possono ed a loro non resta che continuare con questo livello di "scienza" autorelegandosi nelle riviste in edicola, accanto agli oroscopi.

Io più che di effectiveness, parlerei di  facciatosteness.

Alla prossima.

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