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Staminali, la sperimentazione? Facciamola.

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Aggiorno la vicenda staminali, se non sapete di cosa si parla, potete dare una veloce lettura qui.
Nel mio ultimo articolo eravamo rimasti al punto in cui il ministero della salute acconsentiva con un decreto legge di sperimentare la presunta cura (mai dimostrata con evidenze o test scientifici) per decine di malattie, proposta dal prof. Davide Vannoni, laureato in lettere e docente universitario di psicologia, che sostiene di aver scoperto un metodo per preparare le cosiddette cellule staminali, capace di guarire o migliorare molte malattie che ad oggi non conoscono farmaci definitivamente efficaci, Vannoni è presidente di Stamina, una ONLUS da lui creata. La sperimentazione sarebbe dovuta partire il primo luglio 2013.
Salto l'intero capitolo delle inevitabili polemiche suscitate dall'avvenimento ed arrivo al giorno d'oggi. Prima di iniziare è bene sottolineare come ad oggi non esista nessuna malattia che ha visto il suo decorso cambiato dalle infusioni di staminali da parte del metodo di Vannoni, non una sola persona "guarita" o "migliorata" in maniera del tutto ascrivibile in maniera certa alla somministrazione del "metodo Vannoni", né sono noti i particolari di questa metodica, non sappiamo quindi i reali "poteri" di questa presunta cura e non ne conosciamo le caratteristiche precise: in parole povere lo stato italiano sta sperimentando non si sa cosa, per ottenere non si sa cosa e spende 3.000.000 di euro, mettendo in moto una grossa macchina organizzativa che impegnerà risorse, persone e strutture, oltre a sottoporre persone in carne ed ossa ad una procedura sconosciuta.

La sperimentazione, come detto, doveva avere inizio il 1 luglio e per iniziare le procedure erano necessari alcuni passi:
- Nominare una commissione che controllasse le varie fasi della sperimentazione ed i suoi risultati.
- Ottenere i particolari (il "protocollo") del "metodo Vannoni".
- Identificare alcune patologie su cui sperimentare il metodo (perché sarebbe impossibile "provare su tutto" ed a caso).

Il 21 giugno il ministero della salute convonca una riunione per decidere i particolari della sperimentazione, appuntamento inutile perché il prof. Vannoni non si reca alla riunione in quanto il suo socio (prof. Marino Andolina) non è presente perché si trova all'estero (in Iraq) per delle conferenze sul tema.
Nuova convocazione il 25 giugno. L'appuntamento è rispettato e si stilano i primi accordi per la sperimentazione, anche se Vannoni si dice in attesa di conoscere i componenti della commissione ministeriale e l'elenco delle malattie che dovranno essere "testate" con il suo protocollo.
Il 29 giugno il prof. Vannoni afferma di non voler consegnare i protocolli perché esige alcune garanzie. Nel frattempo appare in alcune trasmissioni televisive dove continua a parlare di migliaia di persone in attesa della presunta terapia.
Nella serata dello stesso giorno il ministro della salute annuncia la composizione della commissione ministeriale che sarà formalizzata nei giorni successivi e che è così composta:
  • Presidente dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco)
  • Presidente del centro italiano trapianti
  • Presidente dell'ISS (Istituto Superiore di Sanità)
Coordineranno un gruppo di esperti formato da esponenti del mondo della ricerca, di esperti di genetica e malattie neurologiche e cellule staminali, diretto dal il prof. Bruno Dalla Piccola, genetista di fama internazionale.
Previsto un rappresentante delle famiglie di pazienti con le patologie trattate ed un giurista.
Dopo prime notizie divulgate, il primo luglio un'altra dichiarazione di Vannoni, non vuole consegnare i protocolli e quindi la sperimentazione non potrà iniziare. Un incredibile dietro-front quindi.

Vannoni critica le scelte del ministero, lo fa ironicamente, scherza con le parole ed ironizza in pieno stile "Iene", il programma che lo ha lanciato in TV e, nonostante l'argomento sia serissimo, pubblica le sue dichiarazioni nella sua pagina Facebook, leggiamole:
Bene, finalmente si aprono le porte della sperimentazione, il genetista Bruno dalla Piccola disegnerà la sperimentazione e indicherà un gruppo di esperti che valuteranno i risultati. La metodica verrà cambiata per adeguarsi alla produzione farmaceutica (la deroga prevista dal parlamento sembra riguardasse solo il saltare la fase preclinica sui topi), la produzione verrà fatta da biologi NON di Stamina (perchè no, magari nel laboratorio di Paolo Bianco) ed è già stata individuata una delle tre patologie: la Sma1 (che avevamo chiesto di non inserire in quanto troppo complessa da valutare, in termini di risultati, nei 16 mesi oramai rimanenti, inoltre la riduzione della metodica, prevista per la standardizzazione, non è mai stata provata sulla Sma). Tutto questo senza consultare Stamina, nè tenendo conto degli esperti universitari che abbiamo indicato. Vorrei tanto conoscere i consulenti del ministro Lorenzin che hanno partorito queste scelte diplomatiche e super partes. Suggerirei, per non farci mancare nulla, di chiedere, già da oggi, a Nature di pubblicare i risultati, ho l'impressione che siano già quasi pronti. Forse tutta questa urgenza si sarebbe dovuta dedicare a risolvere il problema di Brescia dove l'ingestibile lista di attesa sta causando mancanza di cure e morti, nonostante gli ordini dei tribunali, ma questa problematica credo sarà risolta nel breve con la stessa arroganza, magari chiudendo l'ospedale di Brescia o anche solo il suo laboratorio. Caro ex ministro Balduzzi, ci manca proprio tanto... e, sinceramente, devo dirle che non avrei mai pensato di scrivere questa frase.

La SMA1 non sarebbe una malattia adatta da "testare" perché "troppo complessa da valutare", eppure poche settimane fa morì una paziente per la stessa malattia, la SMA1 e Vannoni usò parole pesantissime nei confronti dell'ospedale di Brescia e delle autorità perché la signora non riuscì a seguire la terapia, com'è possibile che nel suo caso le staminali sarebbero state decisive (le avrebbero addirittura salvato la vita!) mentre sperimentarle sarebbe "complesso" e non valutabile?
Vannoni aveva dichiarato che le staminali, oggi "rappresentano l'unica strada disponibile per vivere con una Sma1" ed ora la malattia non sarebbe più adatta per la sperimentazione, non c'è una "lieve" contraddizione?
Come mai riteneva "accettabili" i video de "Le Iene" o i racconti dei genitori sulla stessa malattia ma ora non ritiene sufficienti 18 mesi di sperimentazione con tanto di commissione di esperti? Come fa a non essere valutabile un miglioramento se Vannoni stesso riteneva "valutabile" un video su Facebook?
Sulla commissione ministeriale altre critiche.
Eppure a capo della commissione ci sono i più alti rappresentanti delle istituzioni sanitarie del nostro paese, ci sono esperti (come il genetista Della Piccola) nella cura di malattie genetiche, chi si vuole consultare?
C'è pure un rappresentante dei pazienti, un giurista, cosa si vuole di più?
Inoltre il prof. Vannoni non ha mai proposto dei nomi alternativi, ha dichiarato di avere una lista di "esperti" che avrebbe fornito su richiesta, la richiesta non c'è stata e la lista non è mai uscita fuori. Una commissione, un arbitro, in ogni caso, non può essere scelto dal "giocatore" come desiderava Vannoni: scegliere gli esperti più prestigiosi in Italia è una garanzia per lui, per i pazienti e per tutti noi che stiamo sovvenzionando questo discutibile test.


Davide Vannoni, che inizialmente diceva di voler curare gratis tutti i bambini malati del mondo, ora si rifiuta e non consegna la sua "ricetta" al ministero.

Il professore di psicologia continua imperterrito: parla di "ingestibile lista d'attesa", quando lui tiene strettissima la sua presunta cura senza diffonderla, non la regala, non la mette a disposizione, non fa nulla per "gestire" la lista d'attesa, l'unico passo fatto in questi mesi è un accordo con una multinazionale farmaceutica, con essa Vannoni non ha avuto alcun problema a stringere accordi e nessuna reticenza.
Stamina, inoltre, dispone di soli 2 biologi (che sono coloro che preparano le cellule): anche se lavorassero 24 ore al giorno, come pretende che possano soddisfare le richieste delle migliaia di pazienti che, a suo dire, hanno fatto richiesta di "terapia"? Risulta evidente che l'unico modo di soddisfare le richieste è quello di coinvolgere altre persone, ma lui non vuole farlo.

Il presidente di Stamina parla anche di metodica "cambiata per adeguarsi alla produzione farmaceutica", come se questo significasse chissà cosa.
Non è vero che la metodica debba essere cambiata e non si capisce perché Vannoni usi questi argomenti.
La "preparazione farmaceutica" è esattamente quella che si fa in tutte le parti del mondo quando si trattano prodotti "vivi" come le cellule umane. La procedura della Stamina non sarà creata in un'officina meccanica tra viti e bulloni ma in un laboratorio dotato dei requisiti di legge più moderni per questo tipo di lavorazioni, non c'è nulla da "cambiare", c'è solo da rispettare i requisiti di preparazione, le staminali di Vannoni dovranno essere preparate semplicemente con attenzione, ciò che, leggendo le ispezioni dei NAS e dell'AIFA dei laboratori di Vannoni (si parla di sporcizia, sangue, norme non rispettate, confusione e condizioni pessime dei prodotti), non emergeva, di cosa si lamenta quindi Vannoni?
Ma poi perché il prof. parla di "modifiche" al suo metodo quando non c'è nessuna modifica da fare?

Questo lo può raccontare ad un profano, l'unica cosa che deve fare la Stamina è "standardizzare" la metodica in modo da poterla riprodurre: è semplice, logico e fattibile, se una metodica esiste.
Cioè, se dicessi che con l'olio d'oliva curo la cefalea e qualcuno mi chiedesse qual è la mia ricetta, non posso dire "metti un po' d'olio dove vuoi e come preferisci e lascialo qualche giorno" ma "metti 1 grammo di olio sulla parte centrale della fronte in uno strato sottile e lascialo 4 ore", questo non significa "cambiare" il metodo ma "descriverlo" bene, è questa la modifica che chiede il ministero ed è il minimo che si possa fare per una sperimentazione, o si proverebbe una cosa a caso, vaga, cioè inutile. Se una persona non sa standardizzare la sua procedura significa una sola cosa: che non la conosce (o che la procedura non esiste, ancora più grave).

Una cosa interessante però l'ha scoperta la rivista Nature (forse la rivista scientifica più importante al mondo) in una sua inchiesta sulla vicenda italiana, parla di frode scientifica.
Nature infatti ha scoperto che l'immagine presentata da Vannoni nella sua richiesta di brevetto (poi respinta dall'ufficio brevetti statunitense) che rappresentava due cellule "similneuronali" da lui ottenute...non erano da lui ottenute.
Vannoni infatti ha copiato la foto da un vecchio studio del 2003 e l'ha inserita come foto dei suoi risultati. 

L'immagine che Vannoni ha inserito nella sua richiesta di brevetto, in realtà era stata ottenuta da un gruppo ucraino molti anni prima

Un'altra foto è stata estratta da un altro studio (in cirillico, pag.89), in pratica il professore di psicologia non ha fornito un'immagine di cellule da lui ottenute con la sua procedura ma quella di un ricercatore che usava una procedura diversa.
Non solo: un esperto di staminali ha definito quelle due cellule raffigurate nella foto come risultato di un trattamento "citotossico", le cellule ovvero, appaiono danneggiate e quindi senza nessuna attività "benefica" ed anzi una potenziale attività dannosa.
Vannoni prova a rispondere a questa grave contestazione con il fatto che lui da tempo collaborava con gruppi russi e quindi sarebbe normale che le immagini siano identiche, Marino Andolina (socio di Vannoni) conferma: i biologi russi erano dipendenti di Stamina, quindi le loro immagini erano praticamente proprietà di Stamina, la ricercatrice russa autrice di quelle foto però smentisce, Vannoni neanche lo conosceva ai tempi dello studio quindi le immagini sono risultato di suoi studi indipendenti e che non hanno nulla a che fare con il professore torinese ed in ogni caso lei non ha ricevuto nessuna richiesta di utilizzo delle foto.
Una bella gatta da pelare per l'inventore della cura di tutti i mali.
Davanti a queste gravi novità, qualcuno a questo punto chiede di sospendere la sperimentazione, addirittura di denunciare Vannoni per truffa ai danni dello stato e la polemica divampa.
Vannoni ribatte sprezzante che se non otterrà le garanzie richieste non parteciperà alla sperimentazione.
Il socio di Vannoni, il dott. Marino Andolina, riferendosi all'articolo di Nature che parla di frode, ha pubblicato (anche lui sulla sua pagina Facebook) un comunicato nel quale si lamenta che "nessun giornale ha scritto tanto contro una metodica a base di staminali. Niente contro i cinesi ed i thailandesi che hanno guadagnato miliardi (di euro) curando i nostri pazienti" e si scaglia contro ricercatori e detrattori.


I "cinesi e thailandesi" è un riferimento alle numerose cliniche presenti in quei paesi orientali, note per vendere care delle inutili ed inefficaci cure con staminali (ne ho parlato qui), spesso vere e proprie truffe.
Contemporaneamente Vannoni continua ad attaccare ministero, scienziati, pubblica mail private su Facebook, invita a bombardare di mail l'università di Udine, dice che il suo metodo "non ha ricette" e così via, insomma, fa di tutto tranne che regalare la sua cura prodigiosa ai bambini sofferenti mentre annuncia di poter consegnare il protocollo per il primo di agosto (un mese dopo l'inizio stabilito).

Ecco dove siamo arrivati.
A me sinceramente la vicenda ha stancato.
Credo che chiunque abbia un po' di spirito critico e ragioni in maniera equilibrata capisca a questo punto il tenore dell'intera vicenda, non ci vuole molto, non servono grandi basi scientifiche ma serve un po' di buon senso.
A questo punto, vista anche la decisione del governo e sperando che i ritardi di Vannoni nella consegna del suo protocollo non siano infiniti, credo che si debba dare inizio alla sperimentazione.
In questi giorni, oltre alle invettive di Vannoni ed al suo atteggiamento, ho notato anche delle esagerazioni da parte di alcuni degli scienziati e di parte della stampa che si è occupata dell'argomento, si sono lette parole grosse, come se tutti si fossero svegliati da pochi giorni e solo ora si accorgessero delle enormi incongruenze e delle assurdità di questa storia. Si è parlato di "frode scientifica" anche se in tutto ciò che ha fatto Vannoni, c'è di tutto, ma di frodi scientifiche non ne ho vista neanche una, visto che di scientifico Vannoni non ha nulla, né professionalmente né per come presenta le sue idee.
Che le staminali di Vannoni non abbiano nemmeno un dato che le faccia considerare "interessanti" lo sappiamo da mesi e che Vannoni abbia assunto un atteggiamento antiscientifico e poco corretto lo sappiamo da mesi. Che abbia firmato un contratto con un'azienda farmaceutica lo sappiamo anche, che su di lui esiste un'indagine per reati gravi (ma che attualmente non è colpevole di nulla, per la legge), pure. Le denunce di presunte "vittime" del metodo Stamina, non sono nuove, esistono da mesi, perché i giornalisti le diffondono a giochi fatti? L'interesse economico dell'azienda farmaceutica Medestea, è una novità? Ci sarebbero ancora tante altre cose da indagare, come l'autorizzazione alla somministrazione delle staminali in una struttura pubblica nonostante non vi siano le basi per farlo, la connivenza di alcune trasmissioni televisive estremamente e stranamente testarde a portare avanti il "progetto" di Vannoni.
Perché tutti si stanno agitando così solo ora? Il ministero cosa ha fatto prima che la vicenda assumesse questi toni?
Perché i media che hanno avuto un ruolo decisivo per la diffusione di una vera e propria bufala medica, ora si strappano le vesti parlando di ciarlataneria ed imbroglio o fanno la "grande rivelazione" che prima di diventare un guru delle cure alternative Vannoni fosse un imprenditore di call center? Esce fuori anche la Porsche con targa svizzera. Mi aspetto la parrucchiera intervistata in esclusiva che disprezzi l'untuosità dei suoi capelli. A me sinceramente non importa né dell'auto di Vannoni, né di chi gli stira le polo, a me interessa come i media e poi il governo abbiano dato una superficiale fiducia ad una persona che non ha portato nemmeno un elemento sufficiente a riceverla e questo improvviso "risveglio" è abbastanza ridicolo, per questo comincio a stufarmi della situazione.

Prima "tutti a favore" ora "tutti contro" e così chi non ha i mezzi per capire...capisce ancora meno, crede ai complotti di Vannoni, sospetta, dubita.

Sono stati proprio i mezzi di comunicazione a creare false speranze, a trasformare una sciocchezza in "presunta cura", sono stati proprio gli scienziati (tranne alcuni) a sottovalutare il fenomeno, è stato proprio il governo a mostrare leggerezza ed indifferenza e di tutto questo Vannoni si è approfittato. Queste persone bisogna fermarle prima, non quando il danno è stato fatto.


Vannoni deve smetterla di fare il guru ed aizzare la gente, gli scienziati e la stampa però la smettano di scandalizzarsi e di attaccare ad personam, è troppo tardi, il danno è stato fatto (sperimentazione o meno) e bisogna porre rimedio. Se la sperimentazione non si facesse, centinaia di persone resterebbero con il dubbio (perché se hanno avuto il dubbio ora, con queste premesse, figuriamoci dopo, senza sperimentazione), la decisione del governo, discutibile e fuori da ogni logica scientifica, è l'unica possibilità per risolvere questa fintoversia, mi sembra che il ministero abbia adottato tutte le garanzie necessarie per lo svolgimento di una buona sperimentazione, si faccia ed aspettiamone i risultati.
Se dovesse risultare un effetto benefico di quelle staminali saremmo tutti contenti, se dovesse notarsi una mancanza di efficacia (o peggio una pericolosità) Vannoni taccia e scompaia per sempre e questa storia valga da lezione per il futuro.

Andiamo avanti quindi, ma sbrighiamoci, la pillola può essere amara ma va inghiottita, il decreto legge c'è, il ministero è pronto, i soldi ci sono, gli esperti pure, manca solo Vannoni: si sbrighi, faccia silenzio e rispetti ciò che gli stanno mettendo a disposizione e le famiglie che sperano, così chiariamo una volta per tutte questa faccenda.
Con le parole non si cura nessuno.

Alla prossima.

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