La vicenda di Harry Hoxseyè simile a quella di tanti guaritori che periodicamente si presentano annunciando di aver trovato la cura definitiva per il cancro.
Il copione è identico a tutti gli altri: una cura trovata per caso, "autodefinita" efficace senza sperimentazione, venduta ai malati più ingenui. Seguono le accuse di complotto, l'aggressività, tanti soldi guadagnati.
Questa storia si svolge negli Stati Uniti, da noi è praticamente sconosciuta mentre nel paese americano per anni occupò lo spazio più ingombrante nelle pagine dei giornali, assieme alla "cura Gerson", fu la pozione alternativa più conosciuta ed utilizzata negli Stati Uniti, una storia che fece epoca.
Un aspetto importante di questa vicenda è quello relativo al fatto che il guaritore in questione godette per diverso tempo dell'appoggio di alcuni politici e di strati della popolazione che lo vedevano come un nuovo "salvatore".
Purtroppo anche in questo caso non vi fu alcuna guarigione dal cancro e tutta la vicenda si sgonfia come una bolla di sapone davanti alla prima verifica.
Hoxsey era un minatore anafabeta che trovò impiego in un'agenzia di assicurazioni. Disse di aver ereditato dal padre un formula che curava il cancro. Per i tumori "esterni" (della pelle per esempio) si doveva utilizzare una pasta caustica che corrodeva le lesioni, per quelli "interni" una mistura di erbe (liquirizia, trifoglio rosso, cascara ed altre) e sostanze chimiche (ioduro di potassio) unite ad una dieta con vitamine e cibi da evitare (carne di maiale, pomodoro, aceto, sale ed altri). Il papà di Harry, che aveva un cavallo malato di tumore, raccontò di aver notato che per un periodo l'animale si nutriva vicino ad un cespuglio e dopo qualche settimana guarì dalla sua malattia. Raccolse quindi le erbe che il cavallo brucava di solito e preparò una tisana con la quale cominciò a curare gli animali ed il figlio pensò di applicarla anche agli esseri umani, la "cura" del padre quindi fu utilizzata e pubblicizzata dal figlio.
Harry Hoxsey cominciò ad annunciare un tasso di guarigioni esaltante e chi non guariva aveva avuto la colpa di non aver seguito attentamente la terapia; come detto, fu aiutato da diverse persone che per scopi personali o politici lo sostenevano in maniera decisa manipolando l'opinione pubblica, illudendola e creando una credibilità che era assolutamente artefatta: spuntavano dal nulla decine di "guariti", interviste emozionanti, testimonianze apparentemente credibili, l'ex minatore colpiva per il suo comportamento aggressivo e convincente, il suo modo di porsi fu paragonato a quello degli "strilloni da circo", urlava di poter guarire il cancro ma nessuno riuscì a dimostrarlo né lui fornì alcuna prova credibile. La clinica che Hoxsey aprì in Texas nel 1936 era la più grande clinica privata per la cura del cancro nel mondo, l'uomo si trasformò da povero ignorante a magnate dell'imprenditoria.
Il copione è identico a tutti gli altri: una cura trovata per caso, "autodefinita" efficace senza sperimentazione, venduta ai malati più ingenui. Seguono le accuse di complotto, l'aggressività, tanti soldi guadagnati.
Questa storia si svolge negli Stati Uniti, da noi è praticamente sconosciuta mentre nel paese americano per anni occupò lo spazio più ingombrante nelle pagine dei giornali, assieme alla "cura Gerson", fu la pozione alternativa più conosciuta ed utilizzata negli Stati Uniti, una storia che fece epoca.
Un aspetto importante di questa vicenda è quello relativo al fatto che il guaritore in questione godette per diverso tempo dell'appoggio di alcuni politici e di strati della popolazione che lo vedevano come un nuovo "salvatore".
Purtroppo anche in questo caso non vi fu alcuna guarigione dal cancro e tutta la vicenda si sgonfia come una bolla di sapone davanti alla prima verifica.
Hoxsey era un minatore anafabeta che trovò impiego in un'agenzia di assicurazioni. Disse di aver ereditato dal padre un formula che curava il cancro. Per i tumori "esterni" (della pelle per esempio) si doveva utilizzare una pasta caustica che corrodeva le lesioni, per quelli "interni" una mistura di erbe (liquirizia, trifoglio rosso, cascara ed altre) e sostanze chimiche (ioduro di potassio) unite ad una dieta con vitamine e cibi da evitare (carne di maiale, pomodoro, aceto, sale ed altri). Il papà di Harry, che aveva un cavallo malato di tumore, raccontò di aver notato che per un periodo l'animale si nutriva vicino ad un cespuglio e dopo qualche settimana guarì dalla sua malattia. Raccolse quindi le erbe che il cavallo brucava di solito e preparò una tisana con la quale cominciò a curare gli animali ed il figlio pensò di applicarla anche agli esseri umani, la "cura" del padre quindi fu utilizzata e pubblicizzata dal figlio.
Harry Hoxsey cominciò ad annunciare un tasso di guarigioni esaltante e chi non guariva aveva avuto la colpa di non aver seguito attentamente la terapia; come detto, fu aiutato da diverse persone che per scopi personali o politici lo sostenevano in maniera decisa manipolando l'opinione pubblica, illudendola e creando una credibilità che era assolutamente artefatta: spuntavano dal nulla decine di "guariti", interviste emozionanti, testimonianze apparentemente credibili, l'ex minatore colpiva per il suo comportamento aggressivo e convincente, il suo modo di porsi fu paragonato a quello degli "strilloni da circo", urlava di poter guarire il cancro ma nessuno riuscì a dimostrarlo né lui fornì alcuna prova credibile. La clinica che Hoxsey aprì in Texas nel 1936 era la più grande clinica privata per la cura del cancro nel mondo, l'uomo si trasformò da povero ignorante a magnate dell'imprenditoria.
Negli Stati Uniti il caso fu eclatante proprio perchè Hoxsey era sostenuto, tra gli altri, da parte della comunità cristiana fondamentalista e questo causò infinite polemiche pubbliche e sui giornali, manifestazioni, proteste e raccolte di firme. Per la popolazione plagiata da certi politici e da parte della stampa, Hoxey simboleggiava il "genio incompreso" schiacciato dai "poteri forti", rappresentati soprattutto dalle associazioni mediche. Da queste e dalla minoranza della stampa, l'ex minatore fu criticato, attaccato ed invitato a non illudere la gente ma questo non accadde, anzi, ad ogni intimazione Hoxsey rispondeva con un comunicato, attaccava violentemente i suoi detrattori, fu descritto come un uomo che donava le sue cure disinteressatamente e soprattutto che queste cure funzionavano, gli unici ostacoli alla sua presunzione provenivano da parte delle associazioni mediche che però risentirono delle varie correnti politiche al loro interno; per questo (la ciarlataneria muove masse e quindi voti) si arrivò anche all'analisi della documentazione rintracciabile. Siamo attorno al 1920.
Furono esaminate centinaia di cartelle cliniche e si analizzarono i casi di "guarigione" forniti dallo stesso ex minatore americano che nel frattempo aveva aperto una clinica anche in Messico. Il risultato dell'esame fu deprimente: chi aveva un cancro ed effettuò solo la cura Hoxsey moriva senza alcun sollievo, chi invece aveva fatto ricorso alle cure standard veniva giudicato guarito dalla cura alternativa, un copione comune a tutti i guaritori.![]() |
Harry Hoxsey |
La FDA nel 1960 definì la "ricetta" una frode inefficace proibendone la vendita ed ordinando la distruzione di ogni scorta conservata, iniziò anche una campagna di informazione pubblica che metteva in guardia la cittadinanza sull'inefficacia e sui pericoli del cocktail di erbe, definendo quelle del guaritore "false promesse". Nonostante questo e di nuovo per la continua pressione popolare, la "cura" fu sperimentata e studiata di continuo quando le autorità americane si resero conto del numero di persone che si recava con speranza in Messico. Furono il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center prima ed a seguire il M. D. Anderson Cancer Center, l'American Cancer Society, il National Cancer Institute e l'FDA che condussero le loro ricerche su quel metodo scoprendo che non curava nessuno e che aveva procurato anche danni gravi agli utilizzatori. Le solite "incongruenze" caratterizzavano la maggioranza dei casi presentati come risolti: diagnosi mancanti o incomplete, lacune del percorso terapeutico, pazienti che erano stati operati o curati con altre terapie. Un investigatore arrivò anche a presentarsi come paziente nella clinica messicana, pur non avendo il cancro: Hoxsey gli fornì la cura registrandolo come malato di tumore. Davanti ad una smentita così secca l'ex minatore diventò aggressivo denunciando le autorità americane e vincendo un processo per diffamazione ma rifiutandosi contemporaneamente di fornire prove concrete delle sue affermazioni, infrangendo continuamente la legge con mille accorgimenti ed arrestato in continuazione, alla fine fu definito il più grande ciarlatano della storia medica americana.
Alcuni scienziati proposero di approfondire gli studi sulla "pozione" visto che alcune delle erbe contenute nella formula, in vitro (ed in cavie animali), avevano mostrato una certa attività antitumorale. Altri sottolineavano l'implausibilità della sperimentazione umana considerato anche il fatto che altre erbe erano conosciute per la loro tossicità (con casi di decesso, avvelenamento ed emorragia interna).
Alcuni scienziati proposero di approfondire gli studi sulla "pozione" visto che alcune delle erbe contenute nella formula, in vitro (ed in cavie animali), avevano mostrato una certa attività antitumorale. Altri sottolineavano l'implausibilità della sperimentazione umana considerato anche il fatto che altre erbe erano conosciute per la loro tossicità (con casi di decesso, avvelenamento ed emorragia interna).
Nel 1990, in ogni caso, un'ulteriore e più profonda analisi, studiò 400 pazienti che Hoxsey aveva registrato nei suoi archivi come "trattati e guariti" dalla sua cura. In nessuno di loro fu rilevato un effetto curativo da parte della terapia e la quasi totalità dei pazienti si era sottoposto a cure normali. In oltre 300 soggetti non vi erano nemmeno le diagnosi di tumore o le biopsie. Persino un gruppo di medici che seguono la medicina alternativa non riuscì a trovare alcuna prova convincente di efficacia del metodo e pubblicarono la loro conclusione in una rivista di naturopatia (Journal of Naturopathic Medicine. 1994;5:74-76).
Un fallimento assoluto.
Hoxsey la sua cura non la regalava di certo ma la faceva pagare dai 3000 ai 5000 dollari per chi la seguiva nella sua clinica messicana, oggi la clinica funziona ancora ed è gestita dall'ex capoinfermiera della clinica originale.
Per ironia macabra della sorte, Hoxsey si ammalò di tumore prostatico ed utilizzò la sua cura che non ebbe, nemmeno su di lui, alcun effetto. Decise quindi di ricoverarsi in ospedale dove fu operato e sottoposto a chemioterapia sopravvivendo ulteriori sette anni (Hafner AW.: Reader's guide to alternative health methods. Milwaukee, Wisconsin: American Medical Association, 1993:128-130). Da quel momento Hoxsey non parlò più della sua cura fino alla morte.
Chissà cosa avrebbero pensato di questa "conversione" i suoi clienti alla notizia che colui che prometteva guarigioni miracolose finì per sopravvivere grazie alla medicina, anche questo un copione che si è ripetuto in altre occasioni.
Alla prossima.
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L'annuncio pubblico del Dipartimento della salute statunitense che metteva in guardia la popolazione sui pericoli del "metodo Hoxsey" |
Hoxsey la sua cura non la regalava di certo ma la faceva pagare dai 3000 ai 5000 dollari per chi la seguiva nella sua clinica messicana, oggi la clinica funziona ancora ed è gestita dall'ex capoinfermiera della clinica originale.
Per ironia macabra della sorte, Hoxsey si ammalò di tumore prostatico ed utilizzò la sua cura che non ebbe, nemmeno su di lui, alcun effetto. Decise quindi di ricoverarsi in ospedale dove fu operato e sottoposto a chemioterapia sopravvivendo ulteriori sette anni (Hafner AW.: Reader's guide to alternative health methods. Milwaukee, Wisconsin: American Medical Association, 1993:128-130). Da quel momento Hoxsey non parlò più della sua cura fino alla morte.
Chissà cosa avrebbero pensato di questa "conversione" i suoi clienti alla notizia che colui che prometteva guarigioni miracolose finì per sopravvivere grazie alla medicina, anche questo un copione che si è ripetuto in altre occasioni.
Alla prossima.