I bambini di oggi praticamente non conoscono le malattie infettive tipiche dell'infanzia. Sino a pochi anni fa erano talmente diffuse che esserne colpiti era considerato "normale", anzi, visto che alcune di esse potevano essere più pericolose se comparse in età adulta, esistevano famiglie che favorivano il contagio mettendo a contatto i bambini infetti con quelli che ancora non erano stati colpiti dalla malattia. Quasi tutte le malattie dell'infanzia causano la comparsa di piccole macchie sulla pelle (si chiama esàntema, da qui il temine "malattie esantematiche) accompagnate da altri sintomi (febbre, tosse, congiuntivite, malessere...), alcune invece causano altri disturbi localizzati in altre sedi. La comparsa dei vaccini ha reso queste malattie talmente rare che oggi vederne un caso è veramente difficile. Nonostante si tratti di malattie a "decorso benigno" (cioè in genere la loro comparsa non causa problemi gravi e non lascia sequele) in alcuni casi possono esserci complicazioni più o meno gravi ed in casi ancora più rari le complicazioni possono essere gravissime quando non letali. Un altro aspetto di questo tipo di malattie è che il loro decorso (per alcune di esse, come la pertosse) è particolarmente violento e preoccupante: febbre altissima, tosse incontenibile, stato soporoso, tutti sintomi che allarmano i genitori ed inducono paura e stress. Chi ha avuto la pertosse, chieda ai genitori il terrore nel vedere il proprio figlio letteralmente soffocare ed emettere colpi di tosse strazianti.
Come detto però, oggi si tratta di eventi piuttosto rari, anche in Italia la percentuale di vaccinati è molto alta e questo consente di controllare i casi conclamati di malattia.
Pochi giorni fa però, la notizia che in Galles, è iniziata, prima in sordina ma poi, come avviene per tutte le malattie virali, sempre più diffusa, un'epidemia di morbillo. L'aspetto "sociale" di questa vicenda dovrebbe far riflettere tutte le famiglie che hanno paura della vaccinazione. In Galles infatti, sono stati presi d'assalto gli ambulatori, con code infinite per ricevere la protezione dalla malattia. Tutte le famiglie che per paura (non dimentichiamo che l'Inghilterra è stata la prima nazione colpita dalla famosa frode del nesso vaccini-autismo propagandata dall'ormai ex medico Andrew Wakefield, tanto che il basso livello di vaccinazione in certe regioni inglesi è chiamato "Wakefield effect") non avevano vaccinato i propri figli ora si precipitano negli ospedali per farli vaccinare. Non solo quindi hanno messo a repentaglio la salute dei figli, ma può capitare che la vaccinazione "tardiva" non protegga più i bambini (potrebbero ricevere la protezione quando ormai il contagio è avvenuto). Un altro aspetto poco conosciuto del problema (e che è emerso in Galles) è che alcuni individui (bambini immunodepressi, che sono sottoposti a chemioterapia, che hanno allergie a componenti del vaccino) non possono vaccinarsi e sono quindi ad alto rischio di contrarre la malattia. Chi non si vaccina quindi, non fa solo una scelta personale ma condiziona anche la vita del prossimo.
Attualmente i casi in Galles sfiorano i 900 con un decesso di un uomo affetto da morbillo confermato (anche se è da confermare la causa del decesso).
Attualmente i casi in Galles sfiorano i 900 con un decesso di un uomo affetto da morbillo confermato (anche se è da confermare la causa del decesso).
L'altro aspetto di questa vicenda è il ritorno di malattie considerate quasi "scomparse" (lo sapete che esistono pediatri che non hanno mai visto un caso di morbillo?). Questa quindi può essere l'occasione per raccontare cos'è il morbillo e cosa può causare. Per me un ripasso, per le famiglie una pagina di conoscenza utilissima.
Il morbillo (da "piccola malattia" per differenziarlo dalle "gravi malattie" come il vaiolo o la difterite), è una patologia causata da un virus della famiglia dei paramyxovirus, altamente contagioso e dalla sintomatologia importante. Prima della diffusione del vaccino a livello mondiale, si contavano (nel 2000) 548.000 decessi l'anno (soprattutto bambini sott i 5 anni), nel 2011 la mortalità si è ridotta a 158.000 casi in tutto il mondo. Il virus si contagia per via aerea (respirazione, contatto diretto) ed una persona non protetta dal vaccino a contatto di un contagiato ha il 90% di possibilità di contagiarsi a sua volta. Prima dello svilupparsi dei sintomi il virus resta in incubazione per circa 10 giorni per poi esplodere con i tipici sintomi della malattia che includono febbre (per circa 4 giorni, fino a 40°C), tosse, raffreddore, congiuntivite ("arrossamento degli occhi"), inappetenza e rash cutaneo (l'esàntema, ovvero la presenza di piccole macchie rosa-rosso su tutto il corpo), un segno particolare sono delle piccole macchie rossastre all'interno della bocca, sulla guancia, dette "macchie di Koplik". Proprio la comparsa di queste "macchie" spesso allarma i genitori che così capiscono che è il caso di consultare il pediatra che fa diagnosi della malattia che in ogni caso è abbastanza allarmante perché rende il bambino particolarmente debole e visibilmente sofferente. L'esàntema compare gradualmente prima nelle parti alte del corpo per poi ricoprire anche quelle inferiori, alla sua scomparsa seguirà il "percorso" opposto, scomparirà prima dalla testa e dal tronco ed infine dagli arti inferiori e può provocare prurito.
La malattia ha quasi sempre decorso benigno, anche se alcune forme possono essere particolarmente aggressive (soprattutto in soggetti con basse difese immunitarie) ma possono comparire delle complicazioni che sono più frequenti nei bambini molto piccoli e negli adulti. Le più frequenti sono le infezioni delle vie respiratorie (spesso dovute ad infezione batterica sovrapposta) e le encefaliti, temibili complicanze che si sviluppano in un caso su 1000 contagiati. Altre complicanze possono riguardare l'occhio o il canale uditivo con possibilità di aggravamento fino a seri problemi alla vista o all'udito.
L'encefalite da morbillo ha una mortalità molto alta, circa il 15% ed anche chi la supera ha un alto rischio di avere sequele molto gravi (nel 30% circa dei casi), di tipo neurologico.
Non esiste terapia per il morbillo (come per la maggioranza delle malattie causate da virus) ma esiste la possibilità di prevenzione che si attua con il vaccino, in Italia non obbligatorio ma consigliato: la vaccinazione completa protegge per tutta la vita ed è efficace nel 99% dei casi, nel bilancio rischi/benefici, questo è enormemente a favore dei secondi: "in un caso su 1000 il morbillo si complica, In rari casi (3 ogni 10.000) i bambini possono avere reazioni moderate come convulsioni correlate alla febbre alta. In casi estremamente rari (da 0,2 a 0,4 ogni 10 mila ) si può avere una riduzione delle piastrine nel sangue che può causare temporanee piccole emorragie. Reazioni allergiche di tipo anafilattico con ipersensibilità e gonfiore della bocca, difficoltà del respiro, pressione bassa e shock sono del tutto eccezionali ( meno di 1 caso ogni milione di vaccinati)".
Una gravissima complicanza del morbillo può insorgere molti anni dopo il contagio (soprattutto in chi ha avuto la malattia in età precocissima, in un caso su 100.000), è la panencefalite subacuta sclerosante (PESS), altamente invalidante e non curabile. Al contrario di altre malattie come la rosolia, il morbillo contratto in gravidanza non rappresenta un grosso pericolo per il feto. Aumenta la possibilità di aborto spontaneo in caso di infezione nelle prime settimane di gestazione mentre, se il contagio avviene alla fine della gravidanza, è possibile che il neonato presenti sintomi di morbillo subito dopo la nascita, alcune malformazioni alla nascita sono state definite come sospette da infezione da morbillo contratta in gravidanza iniziale.
Per ottenere immunità quasi totale dalla malattia sono necessarie due vaccinazioni in totale.
Come detto non esistono terapie per sconfiggere la malattia ed in caso di contagio valgono gli stessi rimedi utili in caso di sindrome influenzale, utili per migliorare i sintomi: idratazione, riposo, antifebbrili. L'uso di antibiotici è controindicato, sono da utilizzare solo in caso di complicazioni (quelle respiratorie su tutte) e sotto stretto controllo medico.
L'organizzazione mondiale della sanità, considerando che questa malattia ancora oggi miete migliaia di vittime in tutto il mondo, si è prefissa l'obiettivo di eradicarla dal pianeta ma i tentativi non hanno avuto successo per vari motivi (anche per la difficoltà di raggiungere popolazioni isolate o molto povere). Gli sforzi continuano.
In Italia la malattia ha ancora dei piccoli focolai e sono descritte complicanze ma la vaccinazione di massa ha contenuto epidemie importanti. Se nel 2002 (fino al 2003, è l'ultima epidemia di morbillo nel nostro paese con 8 decessi) abbiamo avuto un picco di 18020 casi, nel 2009 si sono verificati 759 casi in totale, si pensi ai quasi 90.000 casi del 1988. Nulla in confronto di ciò che accade nei paesi poveri, nei quali il morbillo, ancora oggi, uccide. Nel 2012 nel solo Pakistan ben 500 bambini sono morti per morbillo e migliaia i contagiati con complicanze.
Il vaccino antimorbillo non è tra quelli obbligatori e per fortuna le complicanze, specie quelle letali, sono piuttosto rare, ma se esiste un'arma per prevenire questo tipo di malattie è bene riflettere sulla possibilità di approfittarne, per noi e la nostra comunità.
Se interessa approfondire altri argomenti simili, conoscere malattie ormai rare e discutere di come le abbiamo limitate fatemelo sapere nei commenti.
Alla prossima.
La malattia ha quasi sempre decorso benigno, anche se alcune forme possono essere particolarmente aggressive (soprattutto in soggetti con basse difese immunitarie) ma possono comparire delle complicazioni che sono più frequenti nei bambini molto piccoli e negli adulti. Le più frequenti sono le infezioni delle vie respiratorie (spesso dovute ad infezione batterica sovrapposta) e le encefaliti, temibili complicanze che si sviluppano in un caso su 1000 contagiati. Altre complicanze possono riguardare l'occhio o il canale uditivo con possibilità di aggravamento fino a seri problemi alla vista o all'udito.
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Tipico esàntema da morbillo in viso |
L'encefalite da morbillo ha una mortalità molto alta, circa il 15% ed anche chi la supera ha un alto rischio di avere sequele molto gravi (nel 30% circa dei casi), di tipo neurologico.
Non esiste terapia per il morbillo (come per la maggioranza delle malattie causate da virus) ma esiste la possibilità di prevenzione che si attua con il vaccino, in Italia non obbligatorio ma consigliato: la vaccinazione completa protegge per tutta la vita ed è efficace nel 99% dei casi, nel bilancio rischi/benefici, questo è enormemente a favore dei secondi: "in un caso su 1000 il morbillo si complica, In rari casi (3 ogni 10.000) i bambini possono avere reazioni moderate come convulsioni correlate alla febbre alta. In casi estremamente rari (da 0,2 a 0,4 ogni 10 mila ) si può avere una riduzione delle piastrine nel sangue che può causare temporanee piccole emorragie. Reazioni allergiche di tipo anafilattico con ipersensibilità e gonfiore della bocca, difficoltà del respiro, pressione bassa e shock sono del tutto eccezionali ( meno di 1 caso ogni milione di vaccinati)".
Una gravissima complicanza del morbillo può insorgere molti anni dopo il contagio (soprattutto in chi ha avuto la malattia in età precocissima, in un caso su 100.000), è la panencefalite subacuta sclerosante (PESS), altamente invalidante e non curabile. Al contrario di altre malattie come la rosolia, il morbillo contratto in gravidanza non rappresenta un grosso pericolo per il feto. Aumenta la possibilità di aborto spontaneo in caso di infezione nelle prime settimane di gestazione mentre, se il contagio avviene alla fine della gravidanza, è possibile che il neonato presenti sintomi di morbillo subito dopo la nascita, alcune malformazioni alla nascita sono state definite come sospette da infezione da morbillo contratta in gravidanza iniziale.
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Il virus del morbillo |
Per ottenere immunità quasi totale dalla malattia sono necessarie due vaccinazioni in totale.
Come detto non esistono terapie per sconfiggere la malattia ed in caso di contagio valgono gli stessi rimedi utili in caso di sindrome influenzale, utili per migliorare i sintomi: idratazione, riposo, antifebbrili. L'uso di antibiotici è controindicato, sono da utilizzare solo in caso di complicazioni (quelle respiratorie su tutte) e sotto stretto controllo medico.
L'organizzazione mondiale della sanità, considerando che questa malattia ancora oggi miete migliaia di vittime in tutto il mondo, si è prefissa l'obiettivo di eradicarla dal pianeta ma i tentativi non hanno avuto successo per vari motivi (anche per la difficoltà di raggiungere popolazioni isolate o molto povere). Gli sforzi continuano.
In Italia la malattia ha ancora dei piccoli focolai e sono descritte complicanze ma la vaccinazione di massa ha contenuto epidemie importanti. Se nel 2002 (fino al 2003, è l'ultima epidemia di morbillo nel nostro paese con 8 decessi) abbiamo avuto un picco di 18020 casi, nel 2009 si sono verificati 759 casi in totale, si pensi ai quasi 90.000 casi del 1988. Nulla in confronto di ciò che accade nei paesi poveri, nei quali il morbillo, ancora oggi, uccide. Nel 2012 nel solo Pakistan ben 500 bambini sono morti per morbillo e migliaia i contagiati con complicanze.
Il vaccino antimorbillo non è tra quelli obbligatori e per fortuna le complicanze, specie quelle letali, sono piuttosto rare, ma se esiste un'arma per prevenire questo tipo di malattie è bene riflettere sulla possibilità di approfittarne, per noi e la nostra comunità.
Se interessa approfondire altri argomenti simili, conoscere malattie ormai rare e discutere di come le abbiamo limitate fatemelo sapere nei commenti.
Alla prossima.